La storia del tartufo
Il pregiato tartufo ha guadagnato fama e prestigio nel corso dei secoli. Evolvendosi attraverso le ere storiche, questo fungo sotterraneo è diventato l’ingrediente raffinato che conosciamo oggi. In grado di elevare qualsiasi piatto ordinario a un livello di lusso, il tartufo figura costantemente tra i dieci alimenti più costosi al mondo. La sua reputazione straordinaria affonda le radici nell’antichità, tra miti e conoscenza scientifica.
Tartufo e mitologia
L’immagine del tartufo come cibo magico e divino si deve alle narrazioni mitologiche e alle opere di poeti e filosofi. Plutarco, storico e filosofo greco del I secolo d.C., teorizzò che il tartufo fosse nato dalla combinazione di acqua, calore e fulmini. Tale idea ispirò la fantasia del poeta latino Giovenale, il quale raccontò che Giove generò il tartufo scagliando un fulmine su una quercia sacra. Poiché Giove era famoso per il suo potere erotico, il tartufo acquisì la reputazione di alimento lussurioso e afrodisiaco.
Il tartufo nelle cucine antiche
Sumeri e Babilonesi ritenevano il tartufo un dono degli dei, attribuendogli magnificenza e splendore. Probabilmente il Tarfezia Leonis, una varietà di tartufo ancora diffusa nell’Asia Minore, era presente sulle loro tavole. I sontuosi banchetti del Faraone Cheope erano arricchiti da chili di tartufo cotti con grasso d’oca. I Romani, invece, esaltavano il sapore dei tartufi, spesso importati dall’Africa, con l’aggiunta di miele. Testimonianze di questo ingrediente si trovano nei banchetti di Marco Gavio Apicio, Nerone e Lucullo, e negli Epigrammi di Marziale.
Tartufo tra magia e superstizione
Nel corso della storia, il tartufo ha mantenuto la sua aura di cibo magico. Nel Medioevo, tuttavia, tale qualità acquisì un’accezione negativa: il tartufo nero veniva associato a streghe e diavoli, poiché cresceva sottoterra e vicino ai nidi di vipere. Tale credenza popolare rese il tartufo un alimento peccaminoso, ma al contempo ancora più desiderabile per il suo potere afrodisiaco. Un cibo quasi proibito e, quindi, ancora più seducente.
Tartufo e scienza
Lasciando da parte per un momento le leggende e concentrandoci sulla realtà, ci chiediamo se il tartufo abbia realmente proprietà afrodisiache. La scienza ci fornisce delle risposte. A seconda della specie, i tartufi contengono componenti steroidee o sostanze simili al testosterone, in grado di stimolare l’eccitazione e aumentare il desiderio sessuale. Il tartufo assume così il ruolo di emblema della passione.
Questa teoria è supportata anche da numerosi studi psicologici, come l’esperimento di Gubbio. Questa ricerca ha dimostrato che il solo profumo del tartufo possiede proprietà afrodisiache e può indurre una sensazione di benessere. Oltre a ciò, il tartufo è ricco di antiossidanti e rappresenta un’ottima fonte di magnesio, calcio, potassio, proteine e vitamine.